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{#15} Voci

«The world is being broken down to be built up again, and eventually the sense of the new worlds will come out of the laboratory and penetrate into the smallest living techniques and habits of the whole people»

John Steinbeck, preface to Between Pacific Tides by Ricketts and Calvin


Care persone intere,

siamo ormai a più di un mese di distanza-tempo da Festivaletteratura di Mantova, dove il complesso organismo di eXtemporanea ha avuto modo di incontrarsi, rompersi e ricostituirsi nello spazio Scienceground, giunto periodicamente all’edizione 1.6666…

Meno periodica è la nostra Newsletter. Questo quindicesimo numero vorrebbe restituirvi qualche voce dal festival, voce che vi suonerà familiare se avete fatto un salto a Mantova, che speriamo vi suoni vivace se non avete fatto un salto a Mantova, e che siamo certi non vi suonerà muta anche se letta solo dalla vostra voce interiore, perché questa volta oltre alle parole, c’è altro.

“Altro” è da intendersi come “una montagna di link”.

Sulla strada – La Via Fluminis

Via Fluminis è una passeggiata: un’immersione nell’ecosistema complesso del fiume Mincio quando incontra la sua città prediletta, Mantova. Le rive del Lago di Mezzo che percorriamo a piedi ci mostrano il complesso intreccio in cui esseri umani, città e ambiente convivono da secoli. Il percorso tocca tante tappe tematiche: le parole di Dante e Bertazzolo su Mantova, ma anche le parole dei membri di eXtemporanea su architettura, rapporti tra naturale ed artificiale, biologia (e simpoiesi), e persino qualche minuto di danza in riva ai laghi.

Lungo il tortuoso cammino della Via hanno dunque avuto tempo di intrecciarsi percorsi tra scienza e arte, come quello proposto il compositore Pierfrancesco Ceregioli (aka Pif), traghettato in canoa dalle forti braccia dei nostri Marco ed Emanuele.
Così Pif ci racconta il suo lavoro:

Ho registrato il paesaggio sonoro della città di Mantova, dei suoi laghi e del fiume Mincio con due microfoni, uno stereofonico e l’altro ambisonico, in modo da cogliere l’impronta caratteristica di questo ambiente unico e complesso. Successivamente ho selezionato, editato e processato le varie registrazioni al fine di creare un brano elettroacustico.
In questo processo creativo la sensibilità del compositore sta nel combinare i vari elementi del paesaggio sonoro mantovano in modo da farne risaltare la bellezza intrinseca, oltre a simulare un percorso verosimile all’interno dell’ecosistema.

Via Fluminis (il brano) farà il suo esordio durante Sciencemare before Christmas, la tradizionale due-giorni a ridosso di Natale organizzata da eXtemporanea a Bologna, che quest’anno sarà al tema Dati Selvaggi.

Ma non è finita: Venerdì 11 settembre si è tenuta una versione OFF di Via Fluminis. Insieme al giornalista Emanuele Bellintani siamo partiti dal Castello di San Giorgio, punta estrema della città antica e fortilizio difensivo, seguendo la riva del lago per ritrovare porti dimenticati, varcare i confini della città quattrocentesca e riscoprire il Rio e Porto Catena, simboli del rapporto ormai interrotto tra l’acqua e la popolazione mantovana non più fatto di pescatori, facchini, barcaioli e lavandaie. Uno sguardo e un passo spedito che portano anche oltre la “città dei Gonzaga”, di fronte a San Nicolò dove la storia antica e quella più tragica del Novecento convivono, stratificate tra l’oblìo degli uomini e la polvere del tempo.

Chiare, fresche, dolci acque piene di microplastiche – I laboratori

Durante i laboratori di Scienceground 1.6666, nel locus amoenus, non sono stati maltrattati cigni, bensì:

Mondo vegetale, animale e “polimerico” a confronto per descrivere l’ecosistema dei laghi di Mantova.

Anche eXtemporanea è rientrata in nuovi ecosistemi grazie a questi laboratori. Quello dell’Università di Parma (attorno a cui gravitavamo già dall’anno scorso), grazie alla collaborazione con il prof Marco Bartoli e le dottoresse Sara Benelli e Gemma Burgazzi; ma anche quello della Deakin University (Australia), da cui ci hanno seguito fedelmente in videochiamata la professoressa Alessandra Sutti e il dottor Stuart Robottom, e quello della rete di scuole di Mantova LabTer CREA, capitanata dal prof. Sandro Sutti. Con loro siamo finiti anche nel programma GLOBE (Global Learning and Observations to Benefit the Environment) che si occupa proprio di coinvolgere studenti e cittadini nella raccolta dati e nei processi scientifici che ci permettono di studiare l’ecosistema Terra.

Guida galattica per radioascoltatori

Si invitano tutte le ascoltatrici e gli ascoltatori, i grandi e i piccini, i bruti e gli acculturati, gli umani e gli altri animali, le creature biologiche e gli artefatti tecnologici all’ascolto del podcast Unopuntoseiperiodico #1: Corpo e macchina dove si scoprirà, tra l’altro:

  • che la scienza e la fantascienza si occupano delle stesse cose, ma una cerca di capire il mondo, l’altra cerca di capire come percepiamo il mondo e noi stessi, cosa sogniamo e temiamo del nostro presente e del nostro futuro;
  • che il mostro di Frankenstein è tecnicamente la prima ‘intelligenza artificiale’ dell’immaginario occidentale;
  • che le Intelligenze Artificiali pericolose non sono quelle più intelligenti bensì quelle più stupide; e che è improbabile che qualcuna di loro voglia conquistare il mondo, mentre è molto probabile che qualche umano voglia usarle a questo scopo.

Le navigatrici e i navigatori della rete che approderanno alla seconda puntata Unopuntoseiperiodico #2: Acqua e isole scopriranno territori straordinari e fatti nuovi e sconcertanti, tra i quali:

  • che l’utopia è la premessa della distopia;
  • che l’acqua è sì un elemento naturale, ma anche un complesso semiotico;
  • che Alien viene dagli abissi marini, e quindi dobbiamo proteggerlo dalle plastiche (perché le plastiche non galleggiano ma affondano);
  • che esistono approcci ecosistemici e isole ecolinguistiche;
  • che se l’umanità dovesse rischiare l’estinzione, le donne e le isole potranno salvarci.

Le fortunate ascoltatrici e i felici ascoltatori della puntata Unopuntoseiperiodico #3: Crescita e estinzione avranno il privilegio di apprendere segreti inquietanti quanto veritieri, quali:

  • che è più importante trovare buone domande che buone risposte;
  • che esiste una fantascienza cinese, e che leggerla può aiutarci a capire che la sovrappopolazione è solo una fase dell’estinzione;
  • che esistono utopie realistiche, utopie irrealizzabili, e persino ‘ambigue utopie’;
  • che si estinguono le specie ma anche le lingue, e che entro il 2100 perderemo metà delle lingue che parliamo oggi.

Esploratori, cartografi e marinai sono cordialmente invitati all’ascolto della puntata Unopuntoseiperiodico #4: Mappe e terre, dove si verrà a conoscenza di notizie sorprendenti, e per esempio:

  • che esiste una fantascienza italiana, ma che patisce (o gode di) una condizione di minorità, e che chi vuole studiarla deve espatriare;
  • che tracciare un confine equivale a imporre un dominio;
  • che i geroglifici egiziani sopravvivranno all’apocalisse tecnologica, al contrario di tutti i nostri file;
  • che quando scompare una lingua se ne va anche la conoscenza del mondo che essa custodiva;
  • che la poesia salverà il mondo, ma anche il jazz.

A cura di Simona Micali. Illustrazioni: Narrow Garden 1, Narrow Garden 2, Narrow Garden 3, dell’artista e musicista Alberto Motolese, già autore del jingle conclusivo della trasmissione.

Scusate questo fiume di parole, non abbiamo avuto il tempo di essere più brevi. Quanto avete letto non è tutto ciò che abbiamo combinato a Festivaletteratura 2020, ma è quello che siamo riusciti a racimolare. Ne usciamo come persone intere: le cui abitudini e strategie di vita sono pervase da nuovi mondi usciti dai laboratori, ma anche da pezzetti di

EXTEMPORANEA

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