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{#21} Scienceground 8/5 – SCARTI

«No single organism can recycle its own waste»

Lynn Margulis

Care viaggiatrici,

nel deserto non ci si può avventurare in solitudine. Allora, grazie al passaparola, ci si raduna in un luogo simbolico, poco fuori dal tumulto del mercato, e facendo tesoro delle esperienze di chi la via l’ha già battuta si forma una carovana. Strada facendo qualcheduna magari si unisce, un’altra se ne va. Se tutte si disperdono, la via non c’è più.

Ci piace pensare che eXtemporanea sia una specie di carovana, partita da Mantova lo scorso Settembre per farci ritorno — ancora più numerosa! — quello prossimo, da Mercoledì 8 a Domenica 12. L’appuntamento è Festivaletteratura. Là ci incontreremo di persona per abbeverare i dromedari e mappare la via di fronte a noi.

Il viaggio collettivo a Scienceground 1.6666… – ECOSISTEMI ci ha rese più consapevoli del significato di Antropocene: non c’è continente al mondo, catena alimentare, rete metabolica o processo geochimico in cui non si scorga un’interazione con le attività antropiche. L’ecosistema fluviale di Mantova ne è una sintesi perfetta: l’immensa cartiera e le microplastiche, l’eredità millenaria della gestione delle acque e quella recente dell’inquinamento industriale. La geologia del futuro — se ancora ci sarà! — potrà definire la nostra era sulla base degli scarti che ci lasciamo dietro. Plastiche, cemento, scorie radioattive e ossi di pollo saranno quello che sono stati i fossili per noi?

Di questo si occuperà Scienceground 8/5 – SCARTI. Guardare all’umanità come attrice ecosistemica, spingersi oltre l’antropocentrismo, scartare la dicotomia fra Natura e Cultura dal mazzo dei tarocchi con cui interroghiamo la realtà saranno alcuni degli esercizi quotidiani nello spazio di Scienceground 8/5.

L’appuntamento è aperto a chiunque, e quella che partirà di nuovo non sarà la stessa carovana che è arrivata.

Sono tanti i bagagli che scaricheremo al prossimo festival, ed è difficile ricordarne il contenuto. A spanne:

  • Le libere letture: un cofano pieno di libri, riviste e articoli che ci portiamo appresso. Parleremo di uno dei continenti meno mappati, il sottosuolo, mettendo in luce le radici e le influenze culturali del famoso e fraintendibile Frankenstein, scritto quando la moderna concezione di “Natura” prendeva forma. Proseguiremo poi sulla pista animale, immedesimandoci nelle tracce che seguiamo, alla ricerca della spaccatura tra l’uomo produttore di scarti eterni e la natura perennemente compostabile, e finiremo col chiederci se il processo evolutivo utilizzi creativamente gli scarti.
  • L’accento: accentiamo la sfida di Festivaletteratura di condensare in mezz’ora d’orologio l’incontro tra eXtemporanea e il collettivo Epidemia.
  • Le lavagne: lezioni in piazza, ma per nulla cattedratiche. Quest’anno dedicate alla geoingegneria, soluzioni lineari (l’intervento umano diretto) a problemi nonlineari (la crisi climatica).
  • Il laboratorio sulle microplastiche: recupereremo il tema delle microplastiche affrontato già l’anno scorso per portare avanti, in tre giorni, un vero e proprio progetto di ricerca su questo tema, dal campionamento alla comunicazione dei risultati.
  • Il laboratorio temporaneo: Se le plastiche sono lo scarto per eccellenza, quali rifiuti sono prodotti negli ecosistemi e come vengono gestiti? Lo scopriremo andando a realizzare piccoli e grandi ecosistemi in bottiglia, di cui misureremo alcuni parametri tramite opportuni sensori messi a punto dal gruppo AUGMan.
  • Il nostro programma radiofonico: “Nonostante le prime trasmissioni sulla frequenza UnoPuntoSeiPeriodico, siamo ancora naufraghe di un diluvio a lungo atteso – ma a cui eravamo impreparate. La nostra zattera nel frattempo si va attrezzando di gingilli e amenicoli di ogni tipo…”.
  • Qualche estemporaneo evento off, come il gioco del Rusco linguacciuto: ci scomporremo un po’ mettendo gli occhi e le mani sulla Lingua, diventando così strambe creature pronte a giocare sulla traduzione! Grazie a connessioni, opposizioni e soprattutto scarti di significato potremo dare vita a parole nuove, strambe e insolite come noi.

Infine, Festivaletteratura ci ha chiesto di (ri)definirci e di spiegare cos’è Scienceground. E noi abbiamo provato a incollare i cocci della scienza.

Un abbraccio caldo ma non afoso

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